On line il Capitolo Secondo: Giovanni II Comneno e la Riconquista dell’Oriente

E’ on line il capitolo primo, che tratta di Giovanni II Comneno e del suo governo volto alla riconquista di un ruolo internazionale per Costantinopoli. Un riassunto della sua vita e del suo regno verrà presto pubblicato nella sezione “imperatori & dinastie”.

L’articolo è visionabile quì: http://basileia.altervista.org/conceptdelblog/

Buona lettura!

Вασιλεύς Βασιλέων Βασιλεύων Βασιλευόντων

 

 

 

L’Impero Bizantino rappresentò per un millennio la continuazione dell’Impero Romano. Animato dalla necessità prima di restaurare, poi di conservare, infine di far sopravvivere almeno nella forma quella grande stagione storica che fu l’età romana, la Basileia di Costantinopoli rappresentò per l’Europa un’esperienza politica, religiosa e culturale di assoluta importanza:

  • Politica, perchè pose un argine millenario all’avanzata degli arabi prima, degli ottomani poi, permettendo all’Europa dei secoli bui di riorganizzarsi in forme statali robuste ed efficienti;
  • Religiosa, perchè rappresentò un contrappeso importante al dominio della Chiesa di Roma e mantenne vicini alla cultura europea i popoli slavi, che altrimenti avrebbero con tutta probabilità subito un’influenza culturale diversa;
  • Culturale, perchè le sue peculiarità artistiche hanno arricchito non soltanto l’oriente, ma anche, e in profondità, la parte latina del nostro continente.

Tutto questo finchè l’impero non crollò, nel 1453, sotto l’avanzata dei turchi. La missione conservativa dell’Impero Bizantino non poteva durare per sempre. Venne un momento in cui lo scopo storico della Basileia venne meno, e con esso la capacità dello stato di essere un punto di riferimento. La prima sconfitta storica si ebbe allorchè fu chiaro che la missione universale dell’Impero era irrealizzabile. Da quel momento ogni spinta propulsiva verso la restaurazione di una romanità ecumenica venne meno. Si tentò di conservare almeno quanto era rimasto, ma per farlo si doveva portare l’Impero “fuori dal tempo”. E così fu, finchè le antiquate strutture imperiali non crollarono di fronte a forze esterne più dinamiche e votate alla conquista. A quel punto l’impero non era niente di più che una crisalide vuota. Una missione storica finita, alla quale inevitabilmente avrebbe seguito la fine politica dell’Impero.

E se non fosse andata così? Se la Basileia avesse elaborato, nei lunghi secoli di assedio contro la barbarie, una sua nuova missione di civiltà? Se progressivamente si fosse tramutata in un organismo politico nuovo, basato su un nuovo modello di civiltà, in grado di attualizzare quanto di vivo c’era ancora nel mondo romano e di riproporlo sotto forma di un impero basato sul diritto e rafforzato dal cristianesimo ortodosso come colonna portante dello Stato?

Da quì parte la nostra indagine ucronica. Che inizia nel lontano 1080 allorchè l’Impero, dopo una lunga e tormentata fase di guerre civili, rivolte ed invasioni straniere, trova il suo nuovo campione…

 

 

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